Questo articolo nasce dall’idea di parlare della nota Sindrome dell’Edificio Malato per sottolinearne la forte presenza soprattutto nelle persone che frequentano uffici dove la qualità dell’aria indoor non è molto alta.
I sintomi di questa patologia, ormai riconosciuta dall’OMS come una delle malattie più diffuse nei paesi occidentali ma adesso anche parecchio conosciuta in quelli in via di sviluppo, sono stanchezza e malessere quotidiano, fiacca e tendenza ad appisolarsi anche in momenti della giornata dove non ce lo si aspetterebbe, maldigola e leggera faringite, tossicola di stagione, naso leggermente chiuso o raffreddore conclamato, a volte, nei casi più estremi, infiammazioni alle vie respiratorie o tonsilliti.
Per non parlare poi delle allergie, anche cutanee, che possono presentarsi in concomitanza con quanto elencato sopra.
Se analizziamo i sintomi di questa patologia ci rendiamo conto che il 90% della popolazione, adulti, bambini e anziani, soprattutto nel corso della stagione invernale ne soffrono.
E la situazione può anche peggiorare nelle cosiddette mezze stagioni.
Ma sono i lavoratori quelli a cui vogliamo parlare oggi.
Le persone che tutte le mattina si svegliano, a volte anche molto presto, per recarsi nelproprio ufficio o nella propria sede di lavoro e lì trascorrono a volte ben più delle 8 ore previste.
Da qui, la Sindrome dell’Ufficio Malato.
Perché quello che teniamo a sottolineare è che, se non viviamo bene il nostro posto di lavoro, la causa primaria potrebbe essere la scarsa qualità dell’aria che respiriamo lì ogni giorno e che ci fa stare male.
È necessario che responsabilmente ciascuno si prenda la briga di controllare quando e quante volte l’aria viene ricambiata nella propria stanza, nel proprio open space, nel proprio spazio operativo, nel proprio studio.
È fondamentale chiedere se sia possibile aprire le finestre almeno due volte al giorno, meglio alla mattina presto e magari dopo la pausa pranzo, più opportunamente durante la pausa pranzo quando tutti sono a mangiare e gli uffici sono sgombri.
Ove non fosse possibile, si possono segnalare alle aziende soluzioni alternative mirate a migliorare la qualità del lavoro e del tempo dei proprio dipendenti.
Una di queste soluzioni è scegliere un prodotto fotocatalitico al momento delle imbiancature di stagione oppure proporre anche solo un’applicazione sulle superfici importanti degli spazi comuni e degli uffici singoli, in modo da combattere il fenomeno dell’inquinamento indoor nei nostri posti di lavoro.
Il costo non è proibitivo e un’azienda, un imprenditore, un libero professionista che hanno a cuore il proprio benessere e quello di chi lavora con loro, giorno dopo giorno, possono scegliere di effettuare un intervento definitivo e pratico per migliorare la qualità dell’aria.
Fotosan, una finitura fotocatalitica, nasce proprio per combattere questo tipo di fenomeni, spesso nocivi e causa di cali di produzione anche nelle aziende più efficienti.
Informarsi è semplice, chiedere un preventivo lo è ancora di più.
Lavorare insieme per migliorare è quasi un dovere verso noi stessi e il nostro datore di lavoro.
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