Causa circa 4 milioni di morti l’anno. Ed è responsabile di quasi tutte le patologie a carico dell’apparato respiratorio. È l’inquinamento indoor. Problema grave eppure troppo spesso sottovalutato.
Un’indagine pubblicata nel 2014 dal The Lancet Respiratory Medicine e realizzata da un team di esperti del settore provenienti da tutto il mondo ha reso noto che l’inquinamento indoor sia la principale causa di morte legata a fattori ambientali, con una media di 4 milioni di decessi ogni anno.
Un dato sconvolgente che si unisce ad altri due dati altrettanto sconvolgenti:
- 700 milioni di persone ogni anno si ammalano di patologie respiratorie.
- La metà dei decessi dei bambini sotto ai 5 anni è causata da infezioni respiratorie acute dovute proprio alla presenza di agenti inquinanti tra le mura domestiche. Da un lato perché i bambini respirano maggiori quantità d’aria rispetto agli adulti (circa il doppio per ogni chilo di peso). Dall’altro perché durante l’infanzia tutti i processi di assorbimento e metabolismo sono accelerati
Inquinamento e danni all’apparato respiratorio
Le polveri fini, il monossido di carbonio, l’ossido di azoto, la presenza di COV nell’ambiente… Tutto questo concorre a deteriorare giorno dopo giorno l’apparato respiratorio, danneggiandolo.
Tosse persistente, respiro sibilante, difficoltà respiratorie, asma… sono solo alcune delle malattie spesso all’ordine del giorno le cui cause andrebbero rintracciate proprio nella qualità dell’aria respirata quotidianamente. Dentro e fuori casa.
Gli effetti dell’inquinamento, inoltre, si vedono anche a lunga distanza. Riducendo, infatti, le funzionalità polmonari, aumenta i rischi di sviluppare patologie cardio-vascolari.
Attenzione al fumo di sigaretta
Che il fumo faccia male, ormai, è un’ovvietà. Che anche il fumo passivo sia dannoso per l’organismo è altrettanto risaputo. Che esista, però, un terzo tipo di fumo pericoloso tanto quanto gli altri due e da cui bisognerebbe guardarsi per evitare problemi alle vie respiratorie è decisamente meno noto.
Si chiama fumo di terza mano e, sostanzialmente, è il fumo che, al chiuso, si deposita sui vestiti e nell’ambiente.
In altre parole, fumare in un luogo chiuso da soli o in presenza di altre persone non è molto differente. In entrambi i casi, infatti, chi non fuma si troverà a respirare le particelle microscopiche depositate dalla sigaretta accesa nell’ambiente.
Come proteggersi?
Naturalmente esistono dei comportamenti virtuosi per diminuire i livelli di inquinamento indoor: evitare di fumare, per esempio, soprattutto se in casa ci sono bambini, persone anziane o persone con problemi respiratori; cambiare spesso l’aria aprendo le finestre nelle ore meno inquinate del giorno; controllare i filtri degli impianti di condizionamento in modo periodico sostituendoli se necessario… sono solo alcune delle cose semplici che si possono mettere in pratica quotidianamente.
Non sono, però, risolutive del problema, limitandosi semplicemente a diminuirne le cause ma non a eliminarle del tutto.
Che fare, dunque?
Innanzitutto, sarebbe bene scegliere, laddove possibile, vernici, rivestimenti, piastrelle, complementi d’arredo… ecologici, realizzati, cioè, con materiali atossici e privi di elementi inquinanti e potenzialmente dannosi per la salute.
In secondo luogo, per un’azione definitiva, si potrebbe optare per finiture fotocatalitiche da nebulizzare sulle pareti e sulle pareti mobili che, grazie a una tecnologia innovativa, agiscono come mangia smog eliminando completamente le particelle inquinanti presenti nell’ambiente.
Si applicano facilmente sulla vernice, garantiscono una maggiore pulizia delle pareti e hanno costi relativamente bassi.
Perfette, quindi, per ripulire gli ambienti indoor dagli agenti inquinanti, prevenire malattie respiratorie più o meno gravi e decisamente consigliate se in casa ci sono bambini, anziani, persone affette da patologie respiratorie o allergiche.
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